GESTIONE DELL’EMORRAGIA INTRACRANICA
L’emorragia intracranica può avere un’origine iatrogena rappresentando una grave complicanza, anche fatale, di trattamenti fibrinolitici o anticoagulanti. In particolare, a seguito di una fibrinolisi endovenosa effettuata per il trattamento di un episodio ischemico acuto, può svilupparsi una coagulopatia caratterizzata dalla carenza di alcuni specifici fattori della coagulazione, elementi fondamentale per un’emostasi ottimale.
L’emorragia intracranica può manifestarsi anche in corso di terapia anticoagulante orale (VKA e DOAC) e in questi pazienti è importante gestire in modo corretto la reversal therapy.
Il progetto Case Academy ha l’obiettivo di offrire ad anestesisti, neurologi, neurochirurghi, medici di pronto soccorso, ematologi, esperti in medicina d’urgenza ed esperti in medicina interna, un’occasione di apprendimento nella gestione dell’emorragia intracranica conseguente a fibrinolisi e terapia con anticoagulanti orali.
REGISTRATI ALLA FAD PER ACCEDERE AL PERCORSO ECM
AGGIORNAMENTI IN CARDIOCHIRURGIA
Iscrizioni aperte dal 20 Gennaio 2024 al 31 Dicembre 2024.
In cardiochirurgia la coagulopatia acquisita nel periodo perioperatorio ha un’origine multifattoriale. L’utilizzo del bypass cardiopolmonare mediante il contatto del sangue con le superfici extracorporee non endoteliali induce attivazione della coagulazione, della fibrinolisi e consumo dei fattori della coagulazione; soluzioni colloidi e cristalloidi utilizzate per il priming dei circuiti cosi come il volume della cardioplegia diluiscono fattori della coagulazione e piastrine.
I pazienti candidati a cardiochirurgia, inoltre, sono frequentemente sottoposti a trattamento con anticoagulanti orali di vecchia e, sempre più spesso, di nuova generazione o con farmaci antiaggreganti che impattano sul fisiologico processo emostatico e incrementano il rischio di sanguinamento.
Per questo motivo i pazienti cardiochirurgici sono esposti a un aumentato rischio di emotrasfusioni e prodotti allogenici del sangue, a un maggior numero di reinterventi per revisione dell’emostasi e presentano una più elevata morbidità e mortalità. Negli ultimi anni è sempre più diffuso l’utilizzo dei tests viscoelastici (VET) bed-side nel perioperatorio per un rapida e completa valutazione dell’assetto emocoagulativo del paziente. Questo approccio ha reso possibile adottare una strategia mirata e precoce del sanguinamento attraverso la quale la terapia agisce specificamente sul deficit dell’emostasi evidenziato. L’introduzione di algoritmi di trattamento basati sui VET consente di ridurre le trasfusioni e i costi associati.
L’obiettivo di questo corso è quello di fornire all’Anestesista Rianimatore un approccio ragionato e personalizzato ed “early goal-directed” alla gestione del sanguinamento e della coagulopatia nel setting perioperatorio cardiochirugico secondo le più recenti evidenze della letteratura e le ultime linee guida.